Questo è stato un anno personalmente pieno di colpi di scen.
Era da tempo che non riguardavo il mio blog. E' stato molto trascurato, me ne rendo conto. E soprattutto mi sono accorta di quante cose ho fatto senza comunicarlo. Alcuni progetti non hanno proprio lasciato traccia sul web, ma sicuramente sono stati importanti momenti di passaggio. Potrei definirli momenti "traghettatori", che mi hanno trasportato su nuove sponde, sulle quali ho ritrovato qualcosa che da tempo non conoscevo più: un desiderio sincero di lasciare che sia l'emotività a parlare.
Se c'è una caratteristica che credo appartenga al mondo di Confezioni Paradiso questa è proprio quella di rifarsi sempre ad un mondo interiore che spesso dall'esterno è solo appena percepibile ma che comunque è il punto di partenza imprescindibile per qualsiasi progetto intrapreso.
Ho iniziato a muovere le mani con l'idea di donare e, solo successivamente, quasi per caso, questo atto è diventato una professione.
Creare è un modo di condividere, di trovare punti di contatto, affinità... Adesso, con i corsi, ai quali mi dedico ormai quasi quotidianamente, in una dimensione intima che è quella della mia abitazione atelier, la condivisione è diventata ache una sorta di passaggio di consegne.
Mi dà enorme soddisfazione seguire gli allievi nei loro progetti, grandi o piccoli che siano. Mi piace conoscerli, vedere come si approcciano alla materia tessile, come muovono le loro mani spesso impacciate. Dai gesti traspare sempre qualcosa. Questa è la magia delle mani che creano e che lo fanno in compagnia.
Ho la certezza che a volte tra un filo, un ago e un bottone, passi qualcosa di più.
Sono trascorsi più di 4 anni da quando ho scritto il primo post su questo blog. Già allora, nei miei pensieri, c'era l'idea di condividere. Tutto quello che ruota intorno alla creazione di un manufatto tessile per me ha qualcosa a che fare con il ricordo bello delle ore trascorse tra donne. Il mondo femminile non sempre è così idilliaco come si vuol far credere e, anzi, spesso nasconde invidie e parti oscure il più delle volte celate. Ma c'è qualcosa di molto affascianante per me nel vedere mani di donna che tessono, cuciono, tagliano, danno forma...
La donna crea da sempre usando come mezzo il tessuto. La stoffa è per lei strumento di conoscenza, modo di vivere l'attesa, universo di significati che vanno al di là del semplice dar vita a oggetti.
Per un lungo periodo, da quando ho intrapreso questa esperienza, ho pensato che avrei dovuto, per sopravvivvere e rendermi più conoscibile, abbandonare la creazione del pezzo unico per dedicarmi a tecniche più veloci, maggiormente commerciabili. Mi sono fatta prendere dalla fretta...allora è venuta la creazione di collezioni in serie, seppure in un numero limitatissimo di pezzi. Questo è stato il periodo in cui ho pensato che era necessario affidarsi soprattutto al commercio.
Da qualche tempo a questa parte, alcuni avvenimenti personali, hanno rispostato l'attenzione sulla creazione di oggetti dal valore estremamente personale. Pezzi unici che troverebbero più posto in un ambito artistico, piuttosto che nel mondo del design.
La tecnica del patchwork mi ha completamente conquistata. Nella incredibile possibilità della combinazione dei tessuti, ho ritrovato la voglia di creare oggetti unici, declinati a seconda delle esigenze del cliente ma sempre fedeli allo stile Confezioni Paradiso.
Foto di Gaia Borzicchi |
Che meraviglia! Complimenti!
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