scuola di mestiere



"Tutto il giorno - sopra il canovaccio - col filo di refe, coi mazzi di seta - cucendo, ridendo - le forbici brillano - (...) nell'atelier si canta - nella strada c'è il sole - sotto le finestre urge la vita - e si ode fremere, stridere il ticchettio veloce assiduo della macchina da cucire; - il ditale brilla - nei capelli, su le gonne i fili di seta si impigliano (...) - nelle strade c'è il sole (...) e la maestra è molto severa (...)
sotto le finestre urge la vita - le stoffe di raso scintillano fra le dita sottili delle infilatrici di refe, (...) nelle fessure del pavimento si infiltrano le perline di colore, gli aghi, le risate tintinnano (...)"

da "Lettera d'amore alle sartine d'Italia" di Guido da Verona


Qualche frase tratta da un libro quasi dimenticato, per introdurre l'atmosfera di un luogo magico.
L'atelier "Il Bagatto" non è soltanto una sartoria dove gli abiti vengono ancora realizzati " a colpi di sottopunto", ma anche una vera e prorpia scuola di mestiere in cui si stanno formando generazioni di futuri sarti/e. Un luogo unico nel suo genere, che racchiude tutto il fascino del lavoro di bottega.
Si trova nella zona dell'antico ghetto ebraico, a due passi dall'atelier di Confezioni Paradiso, nel centro del cuore pulsante di una Bologna troppo spesso dimenticata.
Una collezione di abiti antichi, merletti e ricami da capogiro e una biblioteca specializzata veramente invidiabile, ma soprattutto la volontà sincera di tramandare un'arte che solo ultimamente sembra stia riprendendo vita.
Elder e Norma, un figlio e una mamma; due personaggi che sembrano spuntare dalle pagine di un romanzo, equilibrio perfetto di idealismo e concretezza.
A chi ama la poesia delle sartorie dal sapore di altri tempi, consigliamo di non mancare all'appuntamento che si terrà il 30 aprile in occasione dell'inaugurazione della mostra "Intrecci d'artista - tra abito e ceramica".

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